La smaltatura a fuoco è una tecnica decorativa antichissima che si ottiene applicando rivestimenti ceramici (vetri al piombo) alle superfici metalliche tramite trattamento termico; da oltre 4000 anni viene impiegata nella decorazione di metalli non ferrosi (preziosi per gioielleria: argento, oro, platino, palladio e vili come rame e similoro) e ferrosi (ferro, acciai della serie 300 e 400).
In via preliminare la lastra deve essere foto incisa e fototranciata. Si opera utilizzando smalti vitrei a pezzi o in polvere, lo smalto è stato precedentemente macinato e setacciato.
Si procede poi all'applicazione dello smalto (in polvere) a mezzo di spatolini, forcellini e punte.
Una volta essiccata la polvere di smalto il pezzo viene introdotto in un forno elettrico a muffola riscaldato; si opera alla temperatura di 810 gradi centigradi. Il pezzo, una volta raffreddato, viene disosssidato; si procede alla limatura dell’eccesso di smalto con la limatrice rotante e al banco con le tele diamantate; l'ossidazione viene asportata a mezzo di bagni caldi leggermente acidi.
Alla fine, il pezzo, accuratamente levigato, viene ricotto un’altra volta in forno per ridare il lucido agli smalti limati. Da quest’ultima cottura il pezzo esce ossidato nelle parti metalliche e deve essere pulito tramite disossidazione acida.
A questo punto il pezzo è pronto per il trattamento galvanico finale.